
I “Criteri Guida” del Ministero della Giustizia per la redazione dei Codici di Comportamento ex Art. 6 D.lgs. 231/2001
Nel mese di febbraio 2025 il Ministero della Giustizia ha aggiornato e dettagliato i Criteri che le Associazioni di categoria devono seguire per la redazione dei Codici di Comportamento ex Art. 6 D.lgs. 231/2001.
Come noto, l’Art. 6, nel definire i requisiti che il Modello 231 deve avere, prevede che i Modelli 231 possano essere redatti anche sulla base di Codici di Comportamento redatti dalle Associazioni rappresentative degli enti e approvati dal Ministero della Giustizia.
Sulla base di tale previsioni sono stati validati nel tempo numerosi Codici, quali ad esempio quelle di Confindustria e quelle FISE-Assoambiente .
Tra le novità volte a garantire la conformità di tali Codici, è da citare la previsione, quale requisito delle c.d. “Parti speciali” del Modello 231, di specifiche indicazioni sulla metodologia per la costruzione del Modello 231, distinguendo tra approccio “per famiglie di reato” e approccio “per processi”, affrontandoli entrambi e formulando esempi di protocolli per la prevenzione degli illeciti in rapporto sia ai reati che ai processi sensibili.
I Codici di comportamento dovranno dunque essere aggiornati di conseguenza per orientare gli enti che adottano il Modello 231 ad una definizione specifica e tailor made, percorso che rAisk231 è in grado di supportare mettendo a disposizione scenari di rischio-reato collegati ai processi aziendali.